I mondiali di sci italiani sono cominciati. Cortina d’Ampezzo, la “Regina delle Dolomiti”, ospita la 46esima edizione della manifestazione tra le restrizioni, accogliendo gli atleti provenienti da 71 diverse nazioni (ufficialmente 70, mentre la Russia partecipa senza bandiera e inno come “Federazione Sci Russa”) dal 7 al 21 febbraio.
Un legame storico quello con le competizioni internazionali, partendo dalle Olimpiadi del 1956 e dai Mondiali del 1932 (l’edizione del 1941 infatti, a cui parteciparono solo le potenze dell’Asse del Secondo Conflitto Mondiale, fu successivamente dichiarata nulla). La nuova edizione tuttavia, già svuotata di pubblico a causa della pandemia globale, parte con ulteriori difficoltà, dovute, al rischio valanghe, che lunedì ha portato all’annullamento della combinata femminile, e al maltempo, che ha portato all’annullamento martedì della SuperG donne per nebbia. Per tanto, la combinata uomini prevista per oggi è stata posticipata a lunedì 15 assieme ai recuperi delle due gare, alle 10:45 quella femminile sul monte Olympia, alle 13 quella maschile sulla Vertigine. Il programma proseguirà con le prove libere di discesa maschile venerdì, femminile e seconda prova maschile sabato, gara di discesa maschile domenica e femminile lunedì.
Ha generato frattanto qualche perplessità una polemica, scaturita tra gli spettatori e alimentata sui social, la quale arriva a sostenere che i tracciati siano eccessivamente facili. Addetti, giornalisti e sportivi hanno già evidenziato come le inquadrature creino simile effetto per permettere il miglior inquadramento possibile.
La Provincia di Belluno, di cui Cortina d’Ampezzo fa parte, è fortemente legata alle montagne a livello turistico. Le Dolomiti, con la cima della Marmolada, sono considerate Patrimonio dell’umanità UNESCO, con il Parco nazionale, il pittoresco canyon di Brent de l’Art (nella frazione di Sant’Antonio Tortal, Comune di Trichiana) e il borgo di Sottoguda, nel Comune di Rocca Pietore, oltre ad essere una fonte di studio geologico fondamentale, a cominciare dai vari resti preistorici e fossili di dinosauri.
Una testimonianza storica e culturale immancabilmente legata alle montagne, con i suoi monumenti che si armonizzano col panorama. A Belluno, che sorge su una rocca alla confluenza col Piave, si erge su tutti la basilica cattedrale di San Martino, con non lontano la duecentesca chiesa di San Pietro, e sulla piazza innanzi il Palazzo dei Rettori. Da lì, scendono le strette vie storiche costruite tra le case e le ville della nobiltà veneziana.
Il legame con la Repubblica di Venezia d’altronde si era consolidato già dal Quattrocento, a seguito dei ripetuti scontri tra il libero Comune e le famiglie dei Visconti, degli Scaligeri e dei Carraresi o i Patriarchi di Aquileia, per quanto conteso ancora nel Cinquecento dagli Asburgo d’Austria durante la guerra della Lega di Cambrai. Un rapporto, quello con l’Austria, storicamente conflittuale tra il passaggio nel Regno Lombardo-Veneto dopo le guerre napoleoniche, il Risorgimento e la Prima Guerra Mondiale, causando grandi sofferenze tra la popolazione locale, perpetrate ancora durante l’occupazione tedesca e l’annessione della Alpenvorland dal 1943.
Oltre al capoluogo, troviamo altre località di rilevanza, come Feltre con la Piazza Maggiore, il Castello di Alboino, le Fontane Lombardesche, i Palazzetti Cingolani, la Basilica dei Santi Vittore e Corona e la Chiesa dei Santi Rocco e Sebastiano, o ancora Piace di Cadore, con Piazza Tiziano e il palazzo della Magnifica Comunità di Cadore, oltre a Cortina stessa, con il Comun Vecio e la Basilica dei Santi Filippo e Giacomo.
Da non dimenticare la cultura linguistica e culturale della Ladinia, comunità riconosciuta e presente tra Cortina d’Ampezzo e i comuni limitrofi delle Province Autonome di Trento e Bolzano, la cui tradizione, indissolubilmente legata alle montagne, ha un particolare rilievo nel territorio.
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