L’Anfiteatro Flavio, conosciuto in tutto il mondo come Colosseo, ha vissuto nei secoli più utilizzi, suscitando sempre meraviglia. Il suo “dietro le quinte”, composto da ascensori, montacarichi, macchine di scena, cunicoli e gabbie in grado di allestire spettacoli emozionanti (e cruenti), combattimenti e battaglie navali, lo rese uno strumento altamente tecnologico per la sua epoca.
Con le nuove tecnologie odierne sarà possibile rivivere questo gioiello dell’Antichità, grazie al nuovo bando, online sul sito di Invitalia, che finanzierà per 18,5 milioni di euro un progetto di valorizzazione tecnologica con l’obiettivo di ricostruire la superficie del piano dell’arena che possa al contempo permettere di valorizzare gli ambienti sottostanti di cunicoli e gallerie.
Entro il 1° febbraio 2021 sarà quindi possibile presentare proposte che permettano il passaggio dei visitatori lungo tutto il piano, potendo passare anche al centro dell’arena e poter giovare di un punto di vista inedito, pur senza nascondere tutto l’impianto sottostante (oggi in larga parte all’aperto), come strumento per comprendere ulteriormente tutti i meccanismi che regolavano la complessa macchina organizzativa degli spettacoli e dei giochi.
Non si tratta tuttavia della ricerca di una nuova copertura del piano che permetta di vedere contemporaneamente i due spazi, ma dovrà comprendere dispositivi meccanizzati di apertura e chiusura ad alto contenuto tecnologico, consentendo ai visitatori di comprendere la sinergia e la stretta relazione con i sotterranei, anche utilizzando sistemi che rimandino ai meccanismi degli ascensori e delle scene mobili antiche. Il bando specifica inoltre che questo sistema mobile dovrà funzionare più volte nella stessa giornata in tempi rapidi, oltre a dover garantire la salvaguardia delle strutture archeologiche dalle precipitazioni atmosferiche.
Il direttore del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, ha individuato in questa nuova sfida delle potenzialità che possano fornire una nuova chiave di lettura ai visitatori, «che consenta (grazie alle strutture mobili e altamente performanti) nel corso della giornata di aprire l'arena per un dialogo tra ciò che affiora e i meccanismi sottostanti».