Mercoledì, 27 Novembre 2024

Twitter "banna" Trump

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Dopo avere minacciato di farlo, alla fine i vertici di Twitter lo hanno fatto per davvero: il profilo personale di Donald Trump (che era @realDonaldTrump) è stato sospeso. E probabilmente non verrà più ripristinato.

 

Le ragioni sembra siano legate (anche) all’assalto al Campidoglio dei sostenitori del presidente degli Stati Uniti, e alle parole di Trump prima, durante e dopo quell’evento

I grandi social-media hanno dunque iniziato una pulizia delle loro piattaforme, eliminando tutti gli account vicini al POTUS e marciando su tutta la base repubblicana. Per menzionare importanti volti banditi dalle piattaforme di internet:

 

Rush Limbaugh, Team-Trump, Sidney Powell, Rudy Giuliani, il fumettista Ben Garrison, Michael Flynn e addirittura un membro del parlamento francese Joachim Son-Forget.

 

Nonostante Trump, secondo la base democratica, avesse un importante endorsment dei sovranisti Russi, al suo fianco si schiera inaspettatamente Alexander Navalny, etichettato come “dissidente politico” dal Presidente della Federazione Russa, impoverendo le accuse di un complotto sovranista che negli anni passati è stato usato dal DNC per spaventare gli elettori indipendenti.

Navalny avvisa   ''Penso che bannare Donald Trump da Twitter sia un atto inaccettabile di censura. A mio parere, la decisione di bandire Trump da Twitter è basata su emozioni e preferenze politiche personali'', ha aggiunto. ''Non mi si venga a dire che è stato bannato per aver violato le regole di Twitter. Ricevo minacce di morte qui ogni giorno da molti anni e Twitter non bandisce nessuno (non che io lo chieda)''.  Prosegue il dissidente ''ovviamente Twitter è una società privata, ma abbiamo visto molti esempi in Russia e in Cina di società private che sono diventate le migliori amiche dello stato e li hanno favoriti quando si tratta di censura''. Dato che Twitter non è l’unico social dedicato alla politica, diversi esponenti del partito repubblicano si sono trasferiti sulla nuova piattaforma “Parler”.

Quest’ultima, proprio perché non interessata ad applicare la censura del politicamente corretto, è stata, nella notte tra il nove e il dieci gennaio, rimossa sia dai dispositivi “Android”, sia da quelli “IOS”, mentre “Amazon Web Services”, che è il più grande servizio di web-hosting al mondo ha dichiarato di voler staccare la spina al Social.

 

Oggi spetta ai politici e opinionisti statunitensi, domani chissà.

 

Ciò che però preoccupa è la reazione alla “purga”. I repubblicani negli Stati Uniti sono tanti, ben settanta cinque milioni e il cinquanta percento si è mostrato favorevole all’insediamento di Capitol Hill secondo le stime di YouGov. Nonostante il sistema uninominale maggioritario Statunitense, in cui, per senso logico, i partiti dovrebbero convergere al centro per attrarre il voto moderato, la politica si è polarizzata.

Che sia la vaga tenuta del multiculturalismo, o rappresaglie politicamente corrette, ad ogni modo qualsiasi forma di deterrenza politica, promossa giustamente contro la violenza, necessità di essere pazientemente calcolata.


Sir Isaac Newton, presentò i tre principi della dinamica scritti in “Principia Mathematica Philosophiae Naturalis” nel 1686, poniamo particolare attenzione al terzo:

“Ad ogni azione, in natura, corrisponde una reazione pari e contraria. Se qualcuno spinge una pietra col dito, anche il suo dito viene spinto dalla pietra”.

 

di Antonio Puzalkoz