Il caso del commissario alla sanità della Regione Calabria: una commedia dell’avanspettacolo che si poteva evitare
Cotticelli, l’elogio dell’incompetenza in diretta tv
“ Marì, quante terapie intensive abbiamo attivato?”, finisce qui, con quella che potrebbe sembrare una battuta da avanspettacolo, la commedia del commissario per la Sanità in Calabria, Saverio Cotticelli.
L’ex generale dei Carabinieri di 69 anni, fortemente voluto dall’allora ministro Giulia Grillo, quale garanzia di legalità per rimettere in sento la sanità calabrese, si è trovato in quel ruolo probabilmente per caso, come lui stesso ha dimostrato durante la sua triste performance al programma di Rai3, Titolo V, andato in onda venerdì sera.
Le reazioni politiche a colpi di tweet
La trasmissione e l’inadeguatezza del commissario, hanno avuto un tale eco da arrivare persino al Presidente del Consiglio più telegenico della storia della Repubblica italiana, che ha subito lanciato un collerico e severo tweet anticipando, con effetto immediato, la sostituzione dello “smemorato”. Le reazioni della politica non si sono fatte attendere e nel rincorrere la notizia, ognuno ha detto la sua.
Ma il problema, rimane la sostanza. Al di là delle ipocrisie e dei derby da tastiera, siamo per l’ennesima volta in una situazione di estrema emergenza. Mentre qualcuno pensa a come “pitturare” l’Italia e si diverte a scegliere alcune tonalità cromatiche che si associno al grado di pericolosità di una specifica regione piuttosto che un’altra – neanche Yves Klein sarebbe arrivato a tanto – ci troviamo davanti a chi non ha neppure contezza di quello che dovrebbe fare.
La lettera di Jole Santelli
La domanda sorge, dunque, spontanea: si poteva evitare questo inutile ed ennesimo insulto alla già tanto minata dignità del Bel Paese?
Sì, probabilmente era possibile.
L’ex Presidente della Regione Calabria, Jole Santelli
Sarebbe bastato leggere una delle ultime lettere della Presidente Jole Santelli, un mese prima di venire improvvisamente a mancare, indirizzata al Presidente del Consiglio in cui segnalava il problema della situazione sanitaria nella Regione da lei amministrata. A volte, al di là delle diverse ideologie serve un atto di coraggio e chi amministra deve provare ad andare oltre le appartenenze politiche perché c’è in gioco un interesse che valica ogni confine: la salute e il benessere degli italiani.