Una telefonata da un finto maresciallo, o avvocato, per avvisare che un parente era stato coinvolto in un incidente stradale, e per questo era necessario dare una determinata somma di denaro per risarcire subito il danno. In questo modo, hanno denunciato le vittime delle decine di casi accertati, iniziava la truffa agli anziani. Inoltre, i malviventi non solo prendevano i soldi, ma spesso rubavano anche altro denaro o i preziosi conservati in casa.
In seguito alle denunce delle vittime, è partita l'indagine chiamata "Scudo" condotta dagli uomini della Questura e del Comando provinciale dei carabinieri di Roma, che ha portato all'arresto - questa mattina - di sette persone. L'attività delle forze dell'ordine ha il permesso di far luce su 39 truffe ad anziani: 33 a Roma e sei in Friuli Venezia Giulia.
Le vittime - persone anziane, che spesso vivevano sole - hanno raccontato della telefonata ricevuta da un finto maresciallo o, in altri casi, da un avvocato. Si raccontava che un parente della vittima era rimasto coinvolto in un incidente stradale (inesistente). E che serviva del denaro per risarcire il danno. Non solo: per ottenere ciò che volevano, i malviventi raccontavano agli anziani le possibili gravi conseguenze giudiziarie per i loro familiari. Il denaro "necessario" per il risarcimento non era l'unica "perdita" per gli anziani che, ascoltate le parole del malvivente, consegnavano i soldi. Non di rado infatti, approfittando della loro distrazione degli anziani gli sottraevano anche i preziosi e altro denaro.
Individuati dai poliziotti e dai carabinieri, i malviventi, legati da vincoli di parentela, devono rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe agli anziani, estorsione, furto e circonvenzione di persone incapaci. L'indagine, iniziata nel luglio del 2018, ha permesso di accertare che sono stati sottratti beni complessivi per 40mila euro in contanti e circa 100mila euro in preziosi.