Con la parziale riapertura dei musei, Bologna apre da domani e sino al 12 settembre con una nuova mostra, incentrata sul “Plaisir de vivre” e sulle mode in uso nel Settecento italiano.
Protagonista d’eccellenza in fatto di moda nella penisola italiana dell’epoca è senz’altro la Repubblica di Venezia, dove la moda e il modo di vivere divennero una prestigiosa carta da giocare per il mantenimento della neutralità diplomatica della repubblica marinara. La città del “Caffè”, di Goldoni, di Casanova e di Ca’ Rezzonico, è ospite della papalina ed universitaria Bologna al Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, dimostrando una tradizione nell’ambito della moda non da sottovalutare per i felsinei.
Fogge rinomate, accessori dalle più differenti gamme cromatiche, arredi barocchi, vestiti da dame con tutto il carico di pizzi e uniformi degli uomini con le proprie spade e i cappelli tricorni, il tutto in una pomposa celebrazione della raffinatezza e dell’estetica del periodo, che mostrano un’Italia ancora ricca (autoctona nelle Repubbliche di Genova e di Venezia, importata dalle nobili famiglie d’Asburgo e Borbone negli altri regni) nonostante la decadenza politica e militare al di qua delle Alpi.
La mostra è frutto della collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e la Istituzione Bologna Musei-Musei Civici d’Arte Antica. Voluta in occasione del centenario del Museo Davia Bargellini per l’iniziativa dei curatori Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina, omaggia il fondatore della stessa, Francesco Malaguzzi Valeri, che come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie di Bologna e della Romagna inaugurò il museo il 30 maggio 1920 nel Palazzo Bargellini.
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